I ricercatori hanno scoperto tracce di THC nei bruciatori di incenso e manufatti in pietra bruciati nel sito di Jirzankal nelle montagne del Pamir. Sembra che questi antichi usassero la cannabis per comunicare con i morti e i risultati indicano che questa pianta veniva usata dagli antichi per aiutarli a comunicare con i defunti.
In uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances, gli archeologi cinesi hanno analizzato il salmerino trovato su bracieri di legno e ciotole trovati in otto tombe nell’antico cimitero di Jirzankal. Sono stati in grado di rilevare prove chimiche di marijuana in nove bracieri, che contenevano pietre usate per bruciare piante di cannabis. I ritrovamenti sono i primi nel loro genere e suggeriscono che la pianta fosse utilizzata dagli antichi popoli della regione.
In uno studio condotto nel Pamir, il team cinese ha testato frammenti di pietra e legno del braciere del cimitero. Sospettavano che questi oggetti avessero una funzione religiosa o rituale e hanno analizzato il legno e le pietre alla ricerca di residui di cannabis utilizzando la gas cromatografia-spettrometria di massa, una tecnica in grado di rilevare minuscole quantità di residui chimici. Questi risultati sono stati ora riportati sulla rivista Science Advances.
I risultati suggeriscono che le persone in Asia centrale potrebbero aver iniziato a usare la cannabis per i suoi effetti psicoattivi già nel terzo millennio a.C. Questa pratica continua ancora oggi, con i Sogdiani nel nord-ovest. Molte di queste tombe contengono materiale bruciato, suggerendo che la cannabis fosse una parte popolare della loro pratica religiosa. Quindi, la cannabis era diffusa in queste regioni durante il primo millennio a.C.
Il luogo di sepoltura, chiamato Jirzankal, è stato trovato in Asia centrale a un’altitudine di 10.000 piedi. Questa altitudine ha la più alta concentrazione di THC, il che suggerisce che gli antichi lapidatori usassero la cannabis per comunicare con i morti. I ricercatori affermano che l’uso della cannabis era di natura rituale e che veniva utilizzato da persone che volevano sballarsi. Credono che questa fosse una pianta sacra e che fosse probabilmente usata da molti antichi.
La scoperta della pianta di marijuana presso le antiche tombe egizie non sorprende. In effetti, è la più antica prova dell’uso di marijuana mai trovata in un cimitero. La pianta è stata utilizzata in questa regione dall’800 al 400 a.C. e potrebbe essere stata utilizzata per scopi vendita semi cannabis medicinali e sciamanici. Sebbene non ci siano registrazioni definitive, le nuove scoperte sono affascinanti. Sebbene possa essere la prova più antica dell’uso di marijuana in un cimitero di 2500 anni, è ancora una scoperta molto recente che attirerà sicuramente l’attenzione.
La ricerca è stata una scoperta affascinante. Non solo la più antica prova dell’uso di cannabis è stata scoperta in un cimitero, ma i popoli antichi avevano usato la droga in modi diversi. Le tombe di Jirzankal contenevano scheletri, piatti e ciotole di legno, arpe cinesi e bracieri di legno. Tutto questo è tipico dei Sogdiani della regione.
Gli antichi usavano la cannabis per curare i loro disturbi mentali e per alleviare il dolore. È anche usato per aiutarli a dormire. La prima prova dell’uso di marijuana è stata trovata in un cimitero di 2500 anni nello Xinjiang, in Cina. La prova più antica dell’uso di marijuana è stata trovata in un cimitero di 2.500 anni in Giappone e negli Sciti in Siberia.
La prima prova dell’uso di marijuana è stata scoperta in un cimitero sulle montagne del Pamir, nella Cina occidentale. I resti sono stati trovati con piatti di legno, ciotole e arpe cinesi. C’erano anche ceramiche e bracieri di legno. La prima prova dell’uso di marijuana è stata trovata in un cimitero risalente al 500 a.E.V. Questa scoperta mostra anche l’importanza dei Monti Altai nella storia.