Una ventilazione insufficiente produce una crescita e una fioritura più deboli, le piante non possono svilupparsi bene e può capitare che ingialliscano le foglie. Dopo tre settimane di fioritura noterete che le piante avranno raggiunto le loro massime dimensioni usando i semi cannabis indoor. Molti di noi hanno avuto piante simili con 180-200 frutti contemporaneamente sulla pianta, arrivati a maturazione, poi un altro ciclo di fioritura e così via, talvolta anche sovrapposti.
Ho letto parecchio sull’idroponica ultimamente, sopratutto in siti specializzati nella coltivazioen della cannabis per via della maggiore reperibilità delle infromazioni. L’utilizzo principale della fibra di cocco è per la coltivazione diretta in essa, con i vasi lybra che mantengono il substrato rialzato e garantiscono lo scolo dei nutrimenti. Assieme a dei vasi lybra le lastre di lana di roccia possono essere anche usate come substrato principale, come con la cultura in cocco.
Questo favorisce lo sviluppo delle radici in modo fantastico, e aumenta incredibilmente la crescita della pianta. La cosa piu bella è che i dwc possono essere utilizzati come vasi singoli se costruiti bene e quindi beneficiano della facilità logistica di un vaso singolo e non di un tubo lungo metri. Per quanto riguarda il terreno, la lavanda non necessita che il terreno venga concimato ma si può a discrezione scegliere di concimare leggermente nel corso del mese di aprile, quando ha inizio la stagione vegetativa.
I frutti completano la maturazione a fine estate, periodo ideale per la raccolta. In questo periodo è consigliato annaffiare la pianta di frequente, senza abbondare eccessivamente di volta in volta. Il periodo consigliato per la semina delle bacche di Goji è la primavera, ma possiamo approfittare del calore casalingo per seminare le bacche miracolose anche durante i mesi meno caldi.
Perchè la pianta si mantenga in ottime condizioni tutto l’anno, ricordiamo di mantenere il terreno sufficientemente umido e di procedere alla concimazione in primavera, almeno una volta ogni 2-3 anni. Per la legge Italiana, la coltivazione e la raccolta delle piante officinali è demandata a persone in possesso del Diploma di Erborista (Legge 06.01.31 n.99), oggi promosso a Diploma Universitario, mentre la vendita è facoltà che spetta ai farmacisti. La raccolta viene effettuata tenendo conto della parte di pianta che interessa ai fini della resa in principi attivi: di volta in volta può riguardare le radici altri organi sotterranei, le foglie, i rametti, la corteccia, i fiori, le sommità fiorite, i frutti, i semi; oppure due più di queste parti, oppure la pianta intera, il tutto in funzione della specie e/ dello scopo della coltivazione.
Fa eccezione il caso delle radici, dei rizomi od altre parti coriacee sotterranee, quando sono troppo sporche di terra, per i quali si può prevedere un risciacquo veloce, seguito da un periodo di esposizione al sole al calore artificiale, al fine di perdere rapidamente l’acqua rimasta in eccesso dopo il lavaggio. Al momento della decisione la preferenza va accordata, a parità di altre condizioni, alle specie di cui si conosce bene il ciclo vegetativo ed i parametri da seguire per individuare il momento ottimale per la raccolta.